Il Bonus Investimenti e il credito d’imposta nel mezzogiorno - legge di bilancio 2021
Il bonus investimenti al Sud è disciplinato dai commi 98-108 della Legge n. 208/2015, Legge di Bilancio 2016. L’obiettivo del bonus è di incentivare gli investimenti in impianti, macchinari e attrezzature varie per sostenere la ripresa produttiva delle imprese ubicate nel Mezzogiorno. L’agevolazione opera a favore della Regione Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Con la legge di bilancio 2021 è stata confermata la misura introdotta dalla Legge di Stabilità 2016. Gli investimenti effettuati nel Sud dell’Italia saranno così agevolati fino al 31 dicembre 2022.
È stata prorogata di ulteriori due anni la disciplina del credito d’imposta per le imprese di piccole, medie e grandi dimensioni che effettuano investimenti in macchinari, attrezzature ed impianti da destinare a strutture produttive nelle così dette “zone assistite” quali: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo e con l’art. 5 del D.L. n. 91/2017, il credito d’imposta è riconosciuto anche per investimenti effettuati nelle ZES. Per i Comuni colpiti dal sisma, l’agevolazione opera per gli investimenti effettuati dal 24 agosto 2016 fino al 30 dicembre 2020.
Chi sono i beneficiari?
Possono accedere al bonus investimenti al Sud ed ottenere il credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali le imprese di qualsiasi dimensione e natura giuridica a prescindere dal regime contabile adottato e dal settore economico di riferimento. Le uniche eccezioni riguardano l’industria siderurgica, carbonifera, costruzione navale, fibre sintetiche trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, settore finanziario, creditizio assicurativo. E non spetta alle imprese in difficoltà, le imprese in crisi a breve o a medio termine in assenza di un intervento da parte dello Stato. Per beneficiare del credito, l’impresa deve certificare attraverso il DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) di essere in regola con il versamento dei contributi dovuti agli enti di previdenza, di assistenza e di assicurazione.
Misura del credito
Il credito d’imposta è erogato in relazione al costo complessivo dei beni, per ciascun progetto d’investimento il limite massimo è di 3 milioni di euro per le piccole imprese, 10 milioni di euro per le medie imprese e 15 milioni di euro per le grandi imprese. L’entità massima dell’aiuto varia in relazione alla dimensione dell’impresa e della regione.
Per le regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna gli aiuti ammissibili ai sensi dell’art. 107, lett. a) del TFUE:
- 45% per le piccole imprese, che occupano meno di 50 persone e realizzano un totale di bilancio o un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro.
- 35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro.
- 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone e il cui fatturato annuo è almeno pari a 43 milioni di euro. Per le regioni Molise e Abruzzo Imprese ammissibili agli aiuti ai sensi dell’art. 107, lett. c) del TFUE:
- 30% per le piccole imprese, che occupano meno di 50 persone e realizzano un totale di bilancio o un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro.
- 20% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro.
- 10% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone e il cui fatturato annuo è almeno pari a 43 milioni di euro.
Beni agevolabili
I beni agevolabili sono quelli facente parte di un progetto d’investimento iniziale in relazione all’acquisto d’impianti, attrezzature e macchinari destinati a strutture produttive già esistenti o che sono impiantate nel territorio. Tali beni devono essere nuovi e strumentali all’attività d’impresa. Sono agevolabili gli investimenti effettuati tramite leasing, acquisto da terzi, contratto di appalto e realizzazione in economia.
Funzionamento e cumulabilità con altre agevolazioni
Per fruire del credito d’imposta nel mezzogiorno l’impresa deve presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate, tramite gli intermediari abilitati, o tramite una società del gruppo, se il richiedente fa parte di un gruppo societario (si considera appartenente al gruppo l’ente o la società controllante e le società controllate). La comunicazione va presentata con apposito modello esclusivamente in via telematica, utilizzando la versione aggiornata del software riguardante il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, denominato “Creditoinvestimentisud” (CIM17), indicando i dati dell’investimento agevolabile. Il credito è cumulabile con gli aiuti “de minimis” e con altri aiuti di stato aventi ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio. C’è da aggiungere, però, che tale cumulo è consentito a condizione che non si superi l’importo di aiuto più elevato consentito dalle varie disposizioni.