Francesco
        Cocola

Dichiarazione di indegnità a succedere ex art. 463, n. 6, c.c.: nota a sentenza del Tribunale di Milano

Di Francesco Cocola


10/11/2017

Diritto 24 - Il Sole 24 Ore

SCLN


Dichiarazione di indegnità a succedere ex art. 463, n. 6, c.c.: nota a sentenza del Tribunale di Milano

Il Tribunale di Milano, con la recente sentenza n. 10053 del 3 ottobre 2017, Est. Dr.ssa A. Cozzi, si è pronunciato sui presupposti necessari per la dichiarazione di indegnità a succedere ex art. 463, n. 6, c.c., e sulle modalità temporali di produzione dell’efficacia costitutiva della relativa pronuncia, destinata ad operare ex tunc, onerando l’indegno della restituzione di tutti i beni ereditari e dei frutti percepiti.

Lo scarso materiale pretorio ha imposto alla Corte meneghina un’attenta disamina anzitutto degli oneri di allegazione gravanti sull’attore; ha chiarito, infatti, il Tribunale che: “su chi agisce in giudizio per far dichiarare l’indegnità a succedere ai sensi dell’art. 463, n. 6, c.c. – uso cosciente di un testamento falso – grava, prima ancora che l’onere generale di dar prova dei fatti costitutivi della pretesa ex art. 2967, c.c., un onere cd. assertivo, essendo tenuta a dedurre, nell’atto introduttivo o al più tardi nella prima memoria, i fatti che pone a fondamento della domanda, sui quali si instaura il contraddittorio e che, se contestati, devono essere provati”.

La ricaduta del principio è solo apparentemente rivolta all’attore, in quanto parrebbe essere il convenuto a dover contestare puntualmente le “asserzioni” formulate da colui che abbia interesse alla pronuncia di indegnità, pena l’applicazione del principio di non contestazione, con evidente alleggerimento, anche in subiecta materia, dell’onere della prova tutte le volte in cui il convenuto non contesti puntualmente tutte le deduzioni assertive che contribuiscono, anche indirettamente, a corroborare la tesi attorea.

Il Tribunale di Milano si concentra poi sui costituenti della norma applicata al caso di specie, per ricordare come “la dichiarazione di indegnità a succedere ex art. 463, n. 6, c.c., imponga al giudice di merito di verificare la ricorrenza contestuale dei requisiti oggettivi – l’uso del testamento falso – e soggettivi – la consapevolezza della falsità – richiesti dalla norma”, con la conseguenza che il ricorrere alternativo degli uni o degli altri inevitabilmente osta alla pronuncia di indegnità.

Su tali premesse, l’arresto esamina partitamente gli elementi costitutivi della fattispecie di cui all’art. 463, n. 6, c.c., chiarendo le latitudini del concetto di “uso del testamento”, che “può consistere non solo nella richiesta di pubblicazione rivolta al Pubblico Ufficiale (cd. uso stragiudiziale), ma anche nella formulazione di eccezioni giudiziali presupponenti l’autenticità dell’atto di ultima volontà (cd. uso giudiziale), quali: a) l’allegazione, nel giudizio di falso, di una perizia diretta a provare l’asserita autenticità del testamento; b) la domanda di inefficacia di altro testamento formulata in via riconvenzionale nel giudizio di indegnità; c) la riproposizione, nel processo di appello, della medesima domanda riconvenzionale."

Sul versante dei requisiti soggettivi, la sentenza affronta il tema della necessaria consapevolezza, da parte di colui che “fa uso del testamento” della falsità dell’atto di ultima volontà, e delle difficoltà legate alla prova degli stati soggettivi, con una significativa apertura all’utilizzo dello strumento presuntivo: “la sussistenza del requisito soggettivo della consapevolezza di falsità del testamento, richiesta dall’art. 463, n. 6, c.c, può essere provata non solo attraverso la cd. “prova storica”, ma altresì ricorrendo allo strumento delle presunzioni (cd. prova critica).

In particolare, prosegue il Tribunale di Milano, “la ricorrenza di inferenze probabilistiche (gravità), non equivoche (precisione), né smentite da elementi probatori dissonanti (concordanza) è in grado di supportare il positivo accertamento dell’uso sciente di un testamento falso”.

Infine, il Giudice meneghino dedica un significativo passaggio alla retroattività della pronuncia costitutiva di indegnità, essendo onerato l’indegno della “restituzione, oltreché dei beni, anche dei frutti percepiti, i quali, in assenza di specificazione normativa, sono rappresentati, dagli interessi al tasso legale maturati sulla somma liquida ereditata dall’apertura della successione sino al saldo."

Ultime Pubblicazioni

Diritto Penale D’impresa

Pubblicato il Agosto 12, 2021

di Aldo Portavia

Interazione tra il modello organizzativo ex D.LGS 231/01 e il rating di legalità

_a cura di Avv. Aldo Portavia

Cultore della Materia per la disciplina Criminalità e Immigrazione presso l’Università Internazionale di Roma Avvocato

§ 1 - La nuova disciplina regolamentare in materia di rating di legalità introdotta dalla delibera dell’AGCM n. 28361 del 28 Luglio 2020

Le indicazioni fornite dal Legislatore - in ordine …

Contratti

Pubblicato il Giugno 7, 2021

di Francesco Cocola

Il processo civile telematico - PCT - in Cassazione

Il deposito telematico in Cassazione

Il Decreto rilancio ha previsto la possibilità per gli avvocati di depositare telematicamente atti e i documenti, nei procedimenti civili davanti alla corte di Cassazione.

A tal fine, già il 27 ottobre 2020 era stato redatto un Protocollo d’Intesa tra la Corte di Cassazione, la Procura generale, …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Marzo 30, 2021

di Luca Procopio

Quale proroga dei termini per gli agenti della riscossione?

La conversione del D.L. “Cura Italia” accantona la proroga biennale dei termini di prescrizione e decadenza degli accertamenti degli uffici

Articolo a cura di Luca Procopio e Roberto Bianchi

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 24.4.2020, n. 27 di conversione del D.L. n. 18/2020 …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Febbraio 19, 2021

di Luca Procopio

Inammisibile il ricorso in appello nel giudizio tributario di ottemperanza

Abstract

Nel tentativo di superare le criticità derivanti dall’interpretazione letterale del comma 10 dell’art.70 D.Lgs. n. 546/1992 la Sezione Tributaria della Suprema Corte ha sposato un’esegesi logico-sistematica, affermando che la sentenza pronunciata in sede di giudizio di ottemperanza, indipendentemente dall’esito e …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Dicembre 21, 2020

di Luca Procopio

La proroga a marzo 2021 per gli accertamenti IMU non convince

Si tratta di una proroga comunque sproporzionata

In base alla disciplina ordinaria, in tema di tributi locali “Gli avvisi di accertamento […] devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati” (art. 1 …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Dicembre 16, 2020

di Luca Procopio

La Cassazione chiarisce i rapporti tra infedeltà dichiarativa ed omesso versamento: ma la motivazione non convince del tutto

Abstract

La recente sentenza della Corte di cassazione n. 27963/2020, seppur ampiamente condivisibile nel risultato cui giunge, desta qualche perplessità nella parte finale dell’impianto motivazionale.

La Cassazione chiarisce i rapporti tra infedeltà dichiarativa ed omesso versamento

Pochi giorni fa è stata depositata la sentenza 7.12.2020, …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Settembre 8, 2020

di Luca Procopio

Detrazione Iva nelle operazioni soggettivamente inesistenti: ancora incertezza

Posizioni differenti in seno alla Corte di Cassazione sulla negazione del diritto alla detrazione dell’IVA. L’orientamento della Corte Europea

Sulle condizioni che legittimano la negazione del diritto alla detrazione dell’IVA, fondata sul presupposto che il cessionario risulti a conoscenza dell’inesistenza soggettiva delle operazioni di …

Diritto Penale D’impresa

Pubblicato il Giugno 6, 2020

di Simone Faiella

Riciclaggio e autoriciclaggio per equivalente. Il problema del provento da reato tributario

321 RICICLAGGIO E AUTORICICLAGGIO “PER EQUIVALENTE”. IL PROBLEMA DEL PROVENTO DA REATO TRIBUTARIO

“Value” money laundering and “value” self-laundering.

The issue of the fiscal crime proceeds

Gli artt. 648-bis e 648-ter.1 c.p. sono stati intesi come strumento indiretto di lotta all’evasione fiscale, quando …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Aprile 6, 2020

di Luca Procopio

Il diritto del socio di contestare l'esistenza di utili "extra contabili" in capo alla società a ristretta base sociale

Nel sistema delle imposte sui redditi, il diritto positivo, salvo quanto disciplinato dall’art. 116 del TUIR, non riserva alle società di capitali a ristretta compagine la presunzione legale di distribuzione degli utili ai soci, o , più correttamente, l’imputazione per trasparenza del reddito societario ai soci, operante, invece, nei …

Diritto E Contenzioso Tributario

Pubblicato il Aprile 2, 2020

di Luca Procopio

"Diniego di Autotutela": non sempre inammisibile l'impugnazione nel merito

Le riflessioni che seguono traggono spunto dalla sentenza n. 4335/19 del 16.07.2019 emessa dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio, nella quale si è escluso che il contribuente, nel ricorso avverso il diniego di autotutela opposto su una non impugnata “comunicazione di irregolarità” (c.d. “avviso bonario") ex articolo 36 bis D.P.R. …

Successioni E Donazioni

Pubblicato il Novembre 10, 2017

di Francesco Cocola

Dichiarazione di indegnità a succedere ex art. 463, n. 6, c.c.: nota a sentenza del Tribunale di Milano

Il Tribunale di Milano, con la recente sentenza n. 10053 del 3 ottobre 2017, Est. Dr.ssa A. Cozzi, si è pronunciato sui presupposti necessari per la dichiarazione di indegnità a succedere ex art. 463, n. 6, c.c., e sulle modalità temporali di produzione dell’efficacia costitutiva della relativa pronuncia, destinata ad operare ex tunc, …

Diritto Penale D’impresa

Istigazione e corruzione tra privati

Due esempi problematici di ‘norma penale eterointegrata'

Le previsioni incriminatrici degli artt. 2635 e 2635 bis c.c. mostrano problemi di determinatezza. Il rinvio agli obblighi d’ufficio e di fedeltà appare impreciso e l’identificazione di questi obblighi troppo facilmente rischia di scivolare sul piano inclinato della ‘tipicità postuma’. Il …

Diritto Penale D’impresa

L’aggravante mafiosa nella stagione del trionfo della prevenzione generale. Parte I

1 – I possibili futuri inquietanti approdi

Il tema affidato riguarda un meccanismo sanzionatorio inserito nel nostro ordinamento, ormai nel 1991, con il ruolo di semplice aggravante.

Sì, perché, con l’art. 7 del d.l. 152 del 13 maggio 1991, viene introdotta nel nostro sistema una previsione incriminatrice sui generis secondo cui, tra l’altro, “Per …

Diritto E Contenzioso Tributario

Riclassamento via Docfa con motivazione affievolita

In breve

La giurisprudenza di legittimità torna a pronunciarsi sull’obbligo di motivazione delle procedure di riclassamento. E questa volta lo fa in contrasto con i precedenti giurisprudenziali. Secondo la Suprema Corte l’iter con Docfa prevedendo la collaborazione del contribuente, non necessita di ulteriori approfondimenti obbligatori invece nel …

1 / 14